Lo Psicologo ………Operatore dell’aiuto e del benessere.

Oltre alle situazioni di sofferenza e malattia psicologica grave in cui l’intervento di uno specialista è necessario, chiunque in qualsiasi momento della propria vita può trovarsi in situazioni di stress, di panico, di infelicità, di disagio, di sofferenza, di blocco decisionale, di tristezza, di disperazione, di euforia artificiale, di bassa autostima e svalutazione o di incomprensione. Queste sono tutte situazioni che rientrano nella normalità di ognuno di noi e che in genere si manifestano in particolari fasi del nostro ciclo di vita individuale, ma che  possono costituire fonte di disagio e di difficoltà pratiche ed esistenziali nei diversi ambienti di vita sociale: famiglia, coppia, lavoro, scuola, relazioni sociali. Alcuni hanno timore di chiedere aiuto perché, ancora c’è qualcuno che pensa che dallo Psicologo vadano soltanto le persone “mentalmente insane”. Se una persona va dallo Psicologo innanzitutto vuol dire che ha una capacità di analisi della propria situazione, è una persona che riconosce un problema e vuole tentare di risolverlo, scegliendo una delle risorse e gli strumenti sociali più adatti a tale scopo, oppure è una persona che comprende che andare dallo Psicologo può prevenire l’aggravarsi di problemi che potrebbero condurre ad un disagio psicologico o fisico più grave di quello attuale.

In realtà andare dallo Psicologo non vuol dire essere “svitati” o “diversi” ma, al contrario, significa prendersi cura della propria salute mentale, che va di pari passo con quella fisica, migliorando notevolmente la qualità totale della propria Esistenza.

Entrare in terapia non vuol dire ricondurre tutto al esperienze traumatiche del passato;in poche parole si utilizza il passato per comprendere il presente, rendendo  il futuro sicuramente migliore. Quindi le riflessioni e le connessioni che emergono,anche tra passato e presente,  aprono il percorso a nuovi punti di vista, nuove lenti con cui osservare la propria storia, il proprio presente quindi il futuro. Il terapeuta non ha pozioni o bacchette magiche, sarà il paziente  che dovrà assumersi la responsabilità del proprio percorso, con volontà e motivazione, un percorso certamente non facile e talvolta molto  doloroso, dove il ruolo del terapeuta è quello di aiutare, guidare, sorreggere, dare input e far riflettere.

In nuce, un percorso psicoterapeutico, qualunque sia l’orientamento teorico del terapeuta, è soprattutto una relazione di fiducia e di ascolto….. ed è già terapia.

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